Torrente Vincio di Brandeglio

Il Vincio di Brandeglio a nord di Ponte a Teccioli 1

Il torrente Vincio di Brandeglio nasce sulla Montagna Pistoiese a circa mille metri di quota sul Poggio Muglioro, monte che sovrasta il borgo di Castello di Cireglio e, dopo circa nove chilometri, confluisce nella riva orografica destra dell’Ombrone a Gello. Il toponimo Brandeglio, che era l’antico nome di Cireglio, trae origine dall’”Ospitale crucis brandeliane”, antica ospitale con Pieve annessa che sorgeva fra l’attuale valle del Vincio di Brandeglio e la valle della Liesina, vero crocevia della zona, che fu fondato per volere dei conti Guidi. Oggi il toponimo Brandeglio e’ del tutto scomparso, tranne che per indicare il torrente Vincio di Brandeglio. Il primo tratto, di quasi tre chilometri, scorre con notevole pendenza fino a La Sega, dove si unisce al suo affluente principale, il Vincio di Cireglio. In questo tratto riceve numerosi affluenti, tra i quali il più tumultuoso: la Forra delle Piagge. Da La Sega l’alveo diventa meno ripido e si genera anche una larghezza della valle che permette colture seminative e coltura dell’olivo. In località Molino del Vincio la valle si apre definitivamente e le superfici si fanno pianeggianti permettendo di coltivare oliveti, vigneti e seminativi. La presenza dell’uomo, su questo torrente, inizia già dalla sua confluenza nell’Ombrone, dove si sono succedute diverse importanti attività, partendo dal IX secolo con la cartiera di proprietà di Clemente Ricci, poi passata ai Cimi – Volpini, che la fecero diventare, all’inizio del 1900, come la più importante di Pistoia, per arrivare alla Permaflex, famosa per i suoi materassi. Subito dopo c’è il Ponte a Teccioli, sulla Via Vecchia Montanina, tra i più antichi del Pistoiese (anticamente nei pressi di questo ponte si trovavano un Ospizio, dedicato a San Pietro Romeo, e la piccola chiesa di Santa Maria ad Pontes), e il Carbonile dell’Antonini, grande personaggio legato alla Macchia Antonini. Lungo il suo corso il Vincio di Brandeglio ha alimentato opifici in grande quantità: a partire dalla sorgente potevamo annoverare il Mulino di Cireglio, la Ferriera Nuova, il Mulino de La Sega (maestoso con la sua cascata d’acqua e il ponticino sul Vincio di Cireglio, dove sorgevano anche la Ferriera Vecchia con il distendino dei Vivarelli Colonna, anche se la zona è stata gravemente danneggiata dall’alluvione del 2002) , i due Mulini del Menchi al Buzzo (esiste ancora il bottaccio), Ferriera, Frantoio e Mulino al Fiume (dove è ancora possibile ammirare il ponte in sasso accanto a quello in cemento: entrambi si trovano sulla strada che conduce a Pupigliana), la Ferriera di Campiglio, il Mulino La Polla, il Mulino del Vincio, il Mulino di Momo, il Mulino e Frantoio di Necca al Ponte dell’Agnolo (l’ultimo a chiudere), Ferriera battiferro, mulino e frantoio Ciuti, Mulino Lenzi, Carbonile Antonini, Cartiera.
Testo di Giuseppe Benini – Foto di Aldo Innocenti

Affluenti:
Riva orografica destra: Fosso delle Fagnane, Fosso di Carpineta, Fosso del Piaggione, Fosso delle Sasse Quete, Fosso di Gante, Fosso delle Piagge, Fosso di Circeri, Fosso di Terrarossa, Forra di Maggio,. Fosso del Molino, Fosso Salcio
Riva orografica sinistra: Fosso di Sambrucana, Vincio di Cireglio, Fosso di Marciana, Fosso di Querceto, Fosso Longino

Il Vincio di Brandeglio sfocia nell’Ombrone a Gello 1
Ponte de La Sega 1
Mulino di Necca 1
Il Vincio di Brandeglio a sud di Ponte a Teccioli
Il Vincio di Cireglio, affluente di sinistra, a La Sega poco prima di confluire nel Vincio di Brandeglio
Il Vincio di Brandeglio a nord di Ponte a Teccioli 2
Ponte de La Sega 2
Il Vincio di Brandeglio sfocia nell’Ombrone a Gello 2
Mulino di Necca 2
Ponte de La Sega 3
Cireglio
Carbonile Antonini di Gello

 

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