In località Castel de’ Gironi a Montemagno di Quarrata su un’abitazione è posta una lapide che ricorda un cruento episodio della Seconda Guerra Mondiale. Infatti, a seguito di una serie di scontri con i partigiani, che causarono anche l’uccisione di un militare tedesco, il 9 luglio 1944 iniziò un rastrellamento con tre grandi pattuglie tedesche. A Montemagno i nazisti uccisero Gino Bracali, incapace d’intendere e di volere, che non aveva risposto a una squadra tedesca su dove fosse diretto. Questo episodio avvenne in Via delle Prunaie, in quel castello, censito sulle cartine come Case Bracali, ma familiarmente noto come “La Buca” (come narratomi da testimoni oculari dell’evento). La sera dello stesso giorno furono catturati cinque sfollati e portati alla fattoria Poggi Banchieri a Santonuovo, dove furono interrogati e torturati. Tuttavia negarono ogni accusa di partigianeria dicendo che si erano solo nascosti per non essere deportati. Grazie alla mediazione dell’interprete e di un sergente tedesco, evitarono la fucilazione e furono mandati alla Todt verso Empoli. Sempre la sera del 9 però i tedeschi avevano circondato con varie autoblindo l’abitato di Castel de’ Gironi. Dopo aver fatto uscire donne e bambini distrussero tutte le quattordici case del borgo. In una di queste rimase ucciso a mitragliate il partigiano Giordano Cappellini mentre attraverso i tetti cercando di sfuggire alle fiamme e di arrendersi insieme al malato Mario Innocenti che ferito venne finito a bastonate da un soldato polacco infiltratosi nella formazione partigiana “Comunista n. 1”. Il corpo di Cappellini rimase a terra per giorni su ordine dei tedeschi finché non venne recuperato dalla madre.
La targa porta incise le seguenti parole:
“Nelle ore più tragiche ed angosciose / della nostra storia / quando anche questa cara terra / affermando già la cooperazione partigiana / alla grande guerra di liberazione / gemeva sotto l’incubo della tirannide / e delle più feroci razzie teutoniche / i giovani Innocenti Mario e Bracali Gino di Montemagno / e Cappellini Giordano della Ferruccia / fra l’8 e il 9 di agosto 1944 /
allorché pure questo antico castello / di Corneto Gironi / veniva dato barbaramente alle fiamme / cadevano vittime lacrimate / del piombo nemico”
Perché il generoso sacrificio / delle tre vittime innocenti / non fosse dimenticato / il popolo di Montemagno / con mesto rimpianto / pose questa memoria
Altre note suli sopravvissuti:
1. Baldi Aldo di Pistoia. Sfollato. Scampato alla fucilazione e mandato alla Todt presso Empoli.
2. Burchietti Angelo di Tizzana. Sfollato. Scampato alla fucilazione e mandato alla Todt presso Empoli.
3. Capocchi Lina di Tizzana. Scampata alla distruzione della propria abitazione.
4. Gai Italo di Tizzana. Scampato alla distruzione della propria abitazione.
5. Noce Maria di Tizzana. Scampata alla distruzione delle propria abitazione.
6. Palandri Aldo di Prato. Sfollato. Scampato alla fucilazione e mandato alla Todt presso Empoli.
7. Pecorini Icilio di Tizzana. Sfollato. Scampato alla fucilazione e mandato alla Todt presso Empoli.
8. Tabani Vittorio di Tizzana. Scampato alla distruzione della propria abitazione.
9. Vallecchi Albano di Tizzana. Sfollato. Scampato alla fucilazione e mandato alla Todt presso Empoli.