San Marcello Pistoiese

Panorama 1

San Marcello Pistoiese, capoluogo dell’omonimo Comune, e’ il centro piu’ importante della Montagna Pistoiese: e’ situato nella valle del torrente Limestre e presenta l’abitato raccolto intorno alla pieve dedicata a San Marcello, papa martire del III secolo. Oggi e’ un importante centro turistico con ampie possibilita’ ricettive. Fin dal Medioevo fu sede del Capitano di Montagna per sei mesi l’anno: la sua importanza crebbe quando fu costruita la nuova strada regia per l’Abetone, che sviluppo’ i commerci e favori’ le attivita’ industriali come la costruzione di una cartiera da parte della famiglia Cini a La Lima. I Cini mantennero importanti contatti con personaggi della cultura ed imprenditoria italiana ed europea, tra questi i fratelli Mongolfier, dai quali appresero le piu’ moderne tecniche per la lavorazione della carta e per la costruzione delle mongolfiere. Tommaso Cini nel 1848 fece costruire nella sua cartiera de La Lima la prima mongolfiera e da allora ogni anno, il giorno 8 settembre (Santa Celestina Patrona del paese), a ricordo di questo avvenimento, una mongolfiera si alza nel cielo di San Marcello.

Pieve: interno

Pieve di San Marcello – La prima notizia della pieve si ricava da una carta di donazione del 1101, che trovai nel Libro Croce dell’Archivio Capitolare del duomo di Pistoia. Nelle Bolle pontificie è ricordata per la prima volta in quella di Innocenzo II, del 21 dicembre 1134. Sorse, secondo le antiche fonti, come chiesa castellana entro il perimetro delle più antiche mura, addossata ad un torrione preesistente, probabilmente verso la fine dell’XI secolo. Secondo gli Atti di Visita nell’Archivio Vescovile di Pistoia risulta che la chiesa era tutta affrescata. Nel 1610 l’edificio fu consolidato, ampliato. accresciuto dell’attuale tribuna; furono impiegate nelle muraglie le pietre a bozzato romanico provenienti dal complesso fortificato con torre, allora cadente, ubicato sulla sommità del monte sopra S. Marcello, chiamato torre dello Spartitoio, Serra o del Cerreto. Sul fianco della nuova chiesa fu apposta una lapide commemorativa relativa a questi lavori. Nel 1617 la chiesa fu consacrata dal vescovo Alessandro Caccia. Altri rifacimenti furono compiuti nel 1720. Fu elevata a propositura nel 1784 dal vescovo Scipione de’ Ricci, che fornì anche il finanziamento per nuovi restauri e abbellimenti, terminati nel 1788, come attesta una lapide di marmo murata nel vestibolo della chiesa. Il vescovo Ricci, nelle sue Memorie, dà ampio spazio ai suoi interventi giurisdizionali, finanziari ed edilizi nella chiesa di S. Marcello, la quale fornì in un certo senso il prototipo per la ristrutturazione ecclesiale della Montagna. Furono allora rifatti la volta, la cupola, gli affreschi dell’abside, dipinti dal Gricci, e vi fu posto l’organo. Altri restauri furono compiuti dal 1792 al 1795, e probabilmente anche durante l’800, come attesta l’aspetto dell’interno. All’esterno la chi9esa si presenta con una orditura in parte romanica. Il campanile quadrangolare e massiccio, collocato sul fianco sinistro presso la facciata, mostra un aspetto sei – settecentesco. Sul fianco sinistro della chiesa, presso l’abside, trovasi incisa su una pietra la data 1825. L’interno è costituito da aula unica di aspetto neo classico, con copertura convolta a botte impostata su alta cornice perimetrale sostenuta da paraste e cupola emisferica su pennacchi. Inserti moderni sono costituiti da alcune vetrate e dal pavimento a piastrelle bianche e nere. Conserva un pregevole organo a canne costruito tra il 1788 e il 1790 dal famoso organaro pistoiese Pietro Agati.
Chiesa di Santa Caterina -Nel paese si trova anche la chiesa di S. Caterina, che faceva parte del soppresso Conservatorio di S. Caterina, ubicato presso la piazza, a monte della strada statale. Il complesso era il risultato della fusione di due distinti istituti religiosi: quello delle Terziarie Domenicane, sorto verso il 1530, e quello delle Terziarie Francescane, sorto accanto ad esso nel 1560, dipendente dai Francescani del Convento di Giaccherino di Pistoia. Nel 1629 31 le terziarie furono invitate dalla S. Sede a prendere la clausura. Nella rivalità fra le due famiglie religiose prevalsero le Domenicane, che presero la clausura nel 1563, dopo aver compiuto i necessari lavori di riadattamento di tutto il complesso ad uso convento, compresa la porzione delle Francescane. Nel 1668, morta l’ultima Francescana, l’annessione fu completata e il convento e l’orto delle Francescane passarono definitivamente in possesso delle Domenicane, dette anche di S. Caterina. La chiesa di S. Francesco, rimasta in piedi fino alle soppressioni Ricciane, possedeva all’altare maggiore una deposizione dipinta da Spinamonti di messer Luca Vanni da Vallano, detto Raffaellino, quadro di cui si ignora la sorte.  Al tempo delle riforme Leopoldine, la casa religiosa delle Domenicane fu trasformata in Conservatorio, ove veniva impartita una certa forma di istr
uzione alle giovani del paese. Agli inizi del ‘900 il Conserv
atorio fu abolito diventando Educando dipendente da amministrazione laica. Del complesso resta attualmente soltanto la chiesa di S. Caterina, officiata dal parroco di S. Marcello. L’aspetto della chiesa, sia all’esterno che all’interno, è tipicamente settecentesco; la facciata è a semplice intonaco, terminata a capanna, con portale in pietra dal timpano spezzato aggettante ed elegante finestra con cornice sagomata di macigno; l’interno, assai ricco, è coperto da volta a botte, consta di una sola aula terminante in un vano a falsa abside. Ha due altari parietali per lato con fastigio e ricca incorniciatura, mentre l’altare maggiore è fornito di mostra in legno dorato; il pavimento è in cotto, alla facciata interna è appoggiata una pergula a serliana per sostegno del coretto e dell’organo.

Palazzo Comunale

Ex Stazione F.A.P.

Piazza Matteotti

Panorama 2

Antica Fontana

Arco Contrada Port’Arsa

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